A Henrietta Lacks vanno i ringraziamenti di ScienzainRosa

di Francesca Pontiroli

Henrietta LacksIsolate per la prima volta nel 1951, le cellule HeLa sono state fatte crescere nei laboratori di ricerca di tutto il mondo diventando le protagoniste di ben oltre 60.000 pubblicazioni scientifiche.

Dietro queste cellule però, come spesso accade, c’è la storia di una persona, Henrietta Lacks, morta nell’anonimato, il 4 ottobre del 1951. Oggi però Henrietta, anche grazie alle ricerche condotte dalla giornalista americana Rebecca Skloot, autrice del libro “The Immortal Life of Henrietta Lacks”, può finalmente avere un posto d’onore tra le donne che hanno contribuito in maniera decisiva alla storia della medicina.

Chi è dunque Henrietta Lacks? Appartenente ad una famiglia afroamericana molto povera, Henrietta venne ricoverata all’ospedale Johns Hopkins di Baltimora per un tumore alla cervice uterina, che fu la causa della sua morte ad appena 31 anni. All’ insaputa sua e dei suoi familiari, durante una visita, le fu prelevato un campione di tessuto tumorale, che il dottor Gey riuscì a mantenere in coltura, dando vita così alla prima linea cellulare immortalizzata umana. Nessuno, fino ad allora, era infatti mai riuscito a coltivare in laboratorio cellule di provenienza umana.

Le cellule HeLa, grazie alla loro capacità di crescere indefinitamente -le cellule prelevate da umano dopo un certo tempo infatti muoiono- hanno fatto, e continueranno a fare-  la storia della scienza. Ne è un esempio il vaccino contro la poliomielite, testato su queste cellule per l’appunto.

La storia di Henrietta Lacks ha suscitato molte polemiche, soprattutto per il fatto che, fino a poco tempo fa, nemmeno i familiari erano mai stati messi al corrente di quello che le cellule di Henrietta avevano significato per la ricerca scientifica.  Oggi, i nostri più sentiti ringraziamenti, vanno a lei, indipendentemente da tutto.

 

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